[…] la vera sorpresa giunge dalla prestazione del tenore torinese Andrea Carè, che si mette in gioco, per di più in condizioni di salute non ottimali, in una parte, quella di Giasone, che insiste nei centri di una voce di ottima smaltatura tenorile, già insolitamente vigorosa nonostante la giovanissima età. E’ un cantante che sta svolgendo i primi significativi passi sulle scene dopo essere stato uno degli ultimi allievi del grande Luciano Pavarotti, perfezionatosi anche col soprano Raina Kabaivanska. Si é fatto notare in alcuni concorsi e quest’anno il suo nome è già comparso nei cartelloni di grandi teatri, dalla Scala (dove ha affrontato una piccola parte, il venditore di canzonette, in Tabarro di Puccini), al Comunale di Bologna (dove ha cantato Pollione in Norma di Bellini), mentre é stato Alfredo ne La Traviata di Verdi messa in scena al Ravenna Festival da Cristina Mazzavillani Muti. La prima impressione, in tempi in cui i tenori sono merce rara in via d’estinzione, è davvero positiva. Siamo certi che, con studio e scelte oculate di repertorio, non tradirà premesse così incoraggianti […]