“En Cavaradossi, l’excellent ténor italien Andrea Carè, quelque peu cueilli à froid au premier acte, donne par la suite le meilleur de lui-même. Ses duos avec Tosca sont touchants à souhait. Dans le fameux air « E lucevan le stelle » au dernier acte chanté sans pathos excessif avec son magnifique accompagnement de clarinette, qui se termine en sanglots, il se montre bouleversant. ”

Brigitte Formier

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“En Cavaradossi, Andrea Carè phrase amoureusement son premier acte et sait se muer en ténor héroïque au deuxième, même si la palette de timbres et de nuances gagnerait à être plus large encore.”

By Tristan Labouret

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“Don José è affidato al giovane torinese Andrea Carè, allievo di Raina Kabaiwanska. Il tenore dispone di un materiale vocale decisamente interessante.

La natura della vocalità è più lirica che drammatica ma mostra una buona robustezza anche nel settore medio grave con suggestive bruniture timbriche. La preparazione tecnica è impeccabile e si apprezza un canto ottimamente sostenuto sul fiato e un’emissione omogenea ed elegante che ha come punto di maggior risultato un’impeccabile lettura della “Romanza del fiore” arricchita da suggestive mezze voci. Sul piano interpretativo manca ancora un po’ di maturità; certe intuizioni interpretative appaiono più abbozzate che compiute anche se l’idea complessiva del personaggio, un ingenuo sconvolto da un’esperienza talmente grande da risultargli incomprensibile, nell’insieme, funziona e con un po’ più di esperienza potrà essere ancor meglio centrata.

 

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“Particolarmente atteso nella sua città natale, Andrea Carè ha affrontato con sicurezza il ruolo di Don José offrendone un’interpretazione convincente nel delineare una figura i cui rassicuranti valori etici e morali sono fatalmente messi alla prova dall’incontro con una passione autentica e travolgente. Un percorso di caduta nell’abisso dei sentimenti umani nel quale il tenore ha avuto modo di palesare la propria solidità tecnica e l’attenzione alla resa emotiva del personaggio. Carè è stato particolarmente sensibile alle sfumature del canto e nella resa degli accenti melanconici del giovane caporale dei Dragoni (soprattutto nel duetto del primo atto con Micaela). Oltre a ciò, il tenore ha sfoggiato un’emissione sempre fluida, ben modulata nelle mezze voci (come è avvenuto per “La fleur que tu m’avais jetée”) e correttamente focosa nel drammatico confronto finale con la protagonista.”

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“Tuvo en el Don Carlo de Andrea Carè una réplica muy notable y convincente. Gallardo y aguerrido, sin arredrase un ápice ante esta exigente y expuesta partitura, este tenor italiano supo exponer la personalidad de este complejo personaje sin caer en excesos vocales, cuidando el fraseo y encontrando en Arteta una evidente complicidad.”

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Andrea Carè, ein Spintotenor aus Turin, konnte als Pinkerton voll und ganz überzeugen. Fast wie veni, cantavi, vinci. Eine schön timbrierte Stimme, die sehr gut trägt, und kein Brüller. Sein Stil mit der leichten Träne im Vortrag der Rolle ist alter italienischer Stil in bester Form. Darstellerisch ist er schon Dank seines Aussehens vollkommen richtig am Platz.”

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“Mario Cavaradossi, Tosca’s beloved, was Andrea Carè, whose generous tenor was perfectly suited to the passionate young lover. His emission was natural and unaffected, but, at the same time, always elegant, never indulging in the excesses of verismo. He had a very natural demeanour on stage and showed great chemistry with Stundytė. His “E lucean le stelle” was arguably the highlight of the evening: he sang with great emotion, pouring his heart out, and the audience responded by stopping the show with well-deserved applause.”

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“Andrea Carè se montre stylistiquement plus rigoureux. Le ténor, fort d’un timbre lumineux, compose avec justesse le personnage de Radamès, qu’il impose de belle façon…”

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“Jenůfa’s lover, Števa Buryja, was Andrea Carè, whose open and Italianate sound was effective and charming…Carè’s performance was extremely powerful: his natural, generous singing made Števa understandable…”

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Andrea Carè, as Loris, was in wonderful form at the première. The role is perfect for his voice, and he gave us a memorable interpretation. His “Amor ti vieta” (the opera’s best known tune) rightly stopped the show. His technique is impeccable, solving all the problems of the part with nonchalant ease. His tenor is powerful in the chest register, it goes a bit in the nose as it gets higher (a little too much for my taste), but then, at the following passaggio, it blooms in high notes which are extremely easy, natural and beautiful. In general, here was a natural, Italian, spontaneous voice, which perfectly suited the young, reckless lover.
The interpretation of the two main characters was very enjoyable: Grigorian’s Italian pronunciation is excellent, and the two singers showed very good chemistry. They also successfully steered away from the typical exaggeration of verismo, always singing with elegance. Carè’s sobs, at the news of his mother’s death, were realistic but proper, which is very hard to accomplish. And Grigorian’s “Loris, dove sei?” (a known pitfall for all Fedoras, who tend to yell and scream these words) was sweet and in very good taste.”

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